Dino Saccenti

Dino Saccenti

Dino Saccenti.

Nato a Prato nel 1901, entrò giovanissimo a far parte del movimento operaio. Sul finire degli Anni Venti, si iscrisse al Partito comunista italiano e, ben presto, ne divenne segretario della federazione milanese.
Nel 1935 espatriò in Francia e, l’anno dopo, passò in Spagna nelle file delle brigate garibaldine. Combatté a fianco di Longo e Di Vittorio a favore della repubblica spagnola e, nella battaglia dell’Ebro, riportò gravi ferite, che ne compromisero la salute. Arrestato e messo sotto tortura dalla polizia francese nel 1940, venne consegnato alle autorità italiane, che lo confinarono a Ventotene.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre prese parte alla lotta partigiana e, quando il Comitato di liberazione nazionale si insediò a Prato in Palazzo comunale nel settembre 1944, venne nominato sindaco della città.
Nelle prime elezioni democratiche del marzo 1946, Dino Saccenti ottenne 23.041 voti di preferenza per la nomina a consigliere comunale. Venne quindi nominato Sindaco, carica che mantenne fino al 7 luglio di quell’anno. Contestualmente infatti era stato eletto deputato e partecipò ai lavori dell’Assemblea Costituente. Fu eletto alla Camera dei deputati nel 1948 e nel 1953. Fu per anni presidente provinciale dell’Associazione nazionale partigiani italiani, oltre che presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci.